INFORMAZIONE CIRCOLARE – La “Frode bancaria del falso IBAN”: contromisure suggerite (1)
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Una nuova e pericolosa frode è apparsa all’orizzonte ed è stata già segnalata: la modifica delle coordinate IBAN indicate nelle fatture ricevute e nelle fatture e parcelle emesse.
Alcuni virus informatici, ad insaputa degli utenti (che possono essere, quindi, i nostri Fornitori e/o i nostri Clienti), possono ricercare e leggere i codici IBAN sostituendoli con altri IBAN con la finalità di attuare frodi.
Per contrastare i rischi delle frodi è suggerito adottare, con l’ausilio di tecnici specializzati, procedure di sicurezza informatiche (installazione antivirus, firewall, ecc.) e intraprendere le seguenti contromisure che dovranno, con gli opportuni adattamenti, essere, poi, accolte tra le procedure aziendali.
(1) Documento in data 24 marzo 2021 della Commissione informatica e qualità dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Roma
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FATTURE RICEVUTE
A. Procedura suggerita prima di eseguire il pagamento ai fornitori
a) annotare su rubrica cartacea ovvero nella rubrica del conto on line l’IBAN del fornitore mediante la lettura della fattura elettronica esclusivamente dal file XML inviato dallo SdI;
b) chiedere sempre al fornitore la conferma telefonica dell’IBAN.
B. Procedura suggerita nei seguenti casi:
1. Impossibilità di seguire la procedura per i pagamenti a fornitori di cui al precedente punto A.
2. Primo pagamento a un nuovo Fornitore.
3. Variazione dell’IBAN del fornitore.
4. Fattura consegnata in formato cartaceo o trasmessa per posta elettronica.
a) Pagare un acconto di 1 euro al fornitore indicando un codice di conferma nella descrizione del pagamento esempio: “X123X”.
b) Pagare il saldo solo quando il fornitore comunicherà il codice di conferma (fermo restando che deve essere sempre, opportunamente e preventivamente, accertata l’identità e la provenienza della comunicazione di conferma ricevuta).
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FATTURE EMESSE
A. Procedura suggerita nei seguenti casi:
1. Primo incasso da un nuovo Cliente.
2. Variazione del proprio IBAN.
a) Comunicare il proprio IBAN al Cliente anche con un altro canale, quali ad esempio: telefono, consegna a mano, ecc.
b) Indicare una parte dell’IBAN anche in un altro elemento della fattura, avendo cura di non inserire una stringa IBAN intera, ma solo una parte (esempio: specificare i primi e gli ultimi cinque caratteri dell’IBAN con indicazione al cliente di verificare la corrispondenza con il codice IBAN visualizzato per intero).
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DISCLAIMER: L’informazione qui contenuta ha il solo scopo di fornire informazioni di carattere generale e non costituisce un parere professionale né può considerarsi come sostitutivo di una consulenza specifica.